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Boston, USA

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linea di fuga verso il mare

sabato 23 febbraio 2008

L'organizzazione di una visione a occhio di mosca

L'immagine è l'ingrandimento di un occhio di mosca, che assume le sembianze di un cavo di miele, la particolarità di una simile struttura oculare è quella di essere un occhio/occhi. È Importante riflettere su cosa significhi ai fini dell’azione di lettura del campo-habitat una tale costruzione del campo visivo. La mosca si presenta come un individuo biostorico che percepisce uno spazio-habitat fortemente destrutturato, come se fosse scisso in cento sottospazi, ciascuno dei quali assume in relazione all’angolazione di lettura una curvatura particolare. La visione complessiva è quella di una molteplicità di angolazioni che rendono scissa e deformata la realtà.

Le deformazioni dovute alla particolarità dell’occhio, da un lato rendono la mosca miope, i suoi occhi sono come delle lenti d'ingrandimento che accorciano la possibilità di lettura a campo profondo, dall’altro accelerano le sue possibilità di risposta all’azione. Per comprendere meglio, la mosca vede a 360°, cioè il suo campo d’osservazione ha un’apertura che le consente di vedere oltre che d’avanti a sé, anche, alle spalle, in giù, in su, infatti quasi tutta l’attività cerebrale è impegnata nell’azione di lettura. In cosa si traduce tale possibilità di controllo del campo: semplicemente nella velocità d’elaborazione di risposta alla vita.

Ha fini di un’indagine metodologica sul pensiero complesso, è della massima importanza, dato che il sistema informatico si organizza in nanosecondi, acquisire velocità nell’elaborazione di risposte; infatti il rapporto tempo/società/individuo si è fortemente evoluto, per cui se prima si ragionava, ad esempio, in mesi, poi in ore, oggi bisognerà imparare a ragionare a tempo 0.

  • Cosa implica un’organizzazione mentale a tempo reale?

Nella comunicazione tra l’io e il campo, vista come dialogica emittente/destinatario, il tempo dell’attesa tra l’invio di un input-informazione e quello della risposta con un nuovo input-informazione, dovranno pressoché coincidere. Questa è la più grande rivoluzione della storia, poiché implica una democratizzazione nella comunicazione.

Agire a tempo immediato, significa ripulire la mente di tutte quelle sovrastrutture che rendono ipocrita la vita. L’ipocrisia nasce dal ragionare troppo sul tornaconto dell’azione, poiché un tempo più ampio di riflessione, produce una maggiore proiezione di effetti di evento, le proiezioni danno gli stati di potere sull’azione. Cercando di essere più espliciti, il dominare implica un fare aspettare, quale tiranneggiare. Non è un caso che le civiltà più lente abbiano avuto delle strutture politico-ecomoniche più autoritarie.

Ritornando alla mosca, acquisire una analoga capacità di lettura è importante per velocizzare il pensiero, poiché tale mondo scomposto, in chiave biostorica, significa muoversi nell’azione di lettura con una conoscenza destrutturata, organizzata a quanti-luce informativi, che si prestano ad essere riordinati in funzione dei bisogni contestuali.

Esiste una relazione osservato/osservatore/osservazione, per cui ogni intreccio informativo richiede di volta, in volta un modellamento tra i tre. Il sagomarsi alla nuova situazione storica è una ristrutturazione del pensiero, che prende consapevolezza del mutamento della realtà. L’adeguamento, come nuovo ordine-direzione informativo è più celere se il ragionamento non è un gia costruito, ma una scomposizione che si presta ad essere sempre costruita: plasticità del pensiero creativo.

Siamo in un momento storico di grande riordino mentale, poiché per essere all’altezza del cambiamento, necessita disincrostare le visioni di realtà. Tale rivisitazione dei personali e sociali sensi comuni, può essere meno o più traumatica in funzione dell’apertura mentale di ognuno, che a sua volta è legata al senso di autostima che gli individuo-società sviluppano attorno al sé.

L’autostima è la capacità ad assumere la funzione storica. Più si saprà adempiere al proprio ruolo e più alta sarà la consapevolezza di saper essere in grado di leggere e rispondere agli imprevisti della realtà.

In una organizzazione biostorica il dentro/fuori di sè, come individuo-soggetto/campo-nicchia storica o crescono insieme o muoiono insieme. Vivere o morire sono i due poli storici a cui può tendere la dinamica della vita.

Per un approfondimento:
  • Antonia Colamonico. Ordini complessi - Carte biostoriche di approccio ad una conoscenza dinamica a cinque dimensioni. Il Filo – Bari, 2002.
  • Antonia Colamonico: Edgar Morin and Biohistory: the story of a paternity. In World Futures: The Jounal of General Evolution, a cura di A Montuori. Vol. 61 - n° 6, pp. 441-469, part of the Taylor & Francis Group - Routledge, August 2005.
  • Antonia Colamonico. Dall’esplorazione biostorica alla geografia del Pensiero Complesso, in AA VV, Cultura e pedagogia della Riforma, pp. 129-140. Ed Cacucci – Bari, 2006.

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